Ciao a tutti.
Una interrogazione tra amici mi ha dato lo spunto per questo piccolo
tutorial.
La domanda:
devo clonare un Hard Disk di un sistema avviato, da remoto. Quale
software usare con linux. La mia risposta immediata è stata:dd, ma
francamente, la risposta mi ha prodotto qualche perplessità. Non avevo
mai clonato un Hard Disk da remoto e mentre esso sta lavorando, quindi,
clonare un sistema avviato, e da remoto. Non sapevo cosa poteva succedere.
Ho fatto delle prove...ovviamente con Hard Disk non di produzione.
Preparazione:
Materiali a disposizione: l'ideale sarebbe stato avere due Hard Disk di
uguale capacità, ma così non è stato possibile.
Ho potuto reperire due HD vuoti e di capacità diversa.
1°) - HD [ A ] = 160 GB su PC [ A ] con Debian 10 - da clonare su PC
remoto con ip = 192.168.1.238;
2°) - HD [B ] = 250 GB collegato su PC di lavoro, un Portatile con Kali
linux da dove si comanda la clonazione dell’HD [ A ] del PC [ A ] da
riversare l'HD clonato [ B ] da 250 GB
3°) - Pingare il PC remoto [ A ] per controllare che la rete funzioni
perfettamente:
~ $ ping 192.168.1.238
Assicurarsi di avere installati su entrambi i sistemi:
openssh-client
openssh-server
Avevo già fatto altre prove, per cui ssh riconosce che un altra identità
chiede di essere collegata al sistema e rifiuta il collegamento. Non
resta, allora che cancellare tale identità che si trova nel file [
know_hosts ]: con il comando:
~$ :>.ssh/ know_hosts
Tra gli accertamenti da fare c’è anche l’appartenenza dell’account a sudo.
In Debian 10 il PATH lascia un po’ a desiderare e bene sarebbe pensare
fin da subito a completarlo con il comando:
~# PATH=$PATH:/dev/usr/sbin
che potremo rendere permanente con:
~# export PATH=$PATH:/dev/usr/sbin
Andiamo ora sulla postazione di lavoro PC [ B ], portatile con S.O. Kali
da dove avviare i comandi:
~$ ping PC [ B ]: 192.168.1.57
PC [ B ]
~$ ssh calianto(a)192.168.1.238
passwd? Yes
cd calianto@debssd1: ~$ sudo dd if=/dev/sda of=/dev/sdb
/dev/sda HD sorgente
/dev/sdb HD destinazione
Dopo qualche minuto – nei miei sistemi sono occorsi circa 60 minuti – si
avrà un clone esatti dell’HD da 160 GB nell’HD da 250 GB. Ovviamente non
potrà avvenire il conrario.
La domanda, poi si protraeva in un altro quesito: Se è possibile avviare
quel PC clonato da remoto. La risposta è positiva. Il PC da avviare -
server - deve essere abilitato al WOL, mentre il PC client deve avere
PXE disponibile. Sarebbe stato interessante prolungare questo piccolo
tutorial anche per questo sistema, ma la mia vecchia scheda madre non
supporta appieno WOL, mi è pertanto impossibile fare gli esperimenti
necessari, ma è comunque possibile avviare(svegliare un pc remoto con
wake up in Linux. Esperimenti effettuati molti anni fa con altri amici e
altre macchine, furono condotti a buon fine.
Magari qualcun’altro può condurre con maggiore successo tale compito.
Allego alcune foto degli accessori usati.
calianto